Treviso (Martedì, 18 Marzo 2025) — Due fratelli originari di Treviso, di cui uno disabile ospitato presso una Casa di riposo del trevigiano. Nel 2002, con la morte della madre, uno dei due figli era stato incaricato di tutelare il patrimonio del genitore deceduto e di essere nominato tutore del fratello invalido, così da poterne gestire anche le spese.
di Melania Pulizzi
Così non è stato in quanto, il fratello/tutore, ha sperperato i soldi per ricariche di carte di credito, prelevamenti in contanti e spese personali come pagamenti di utenze e di polizze assicurative, appropriandosi di ben 50 mila euro, lasciando da pagare le rette della struttura che stava ospitando il fratello. L’uomo, segnalato alla Procura della Repubblica per il reato di peculato, è stato sostituito dal Tribunale di Treviso che ha nominato un nuovo Amministratore di sostegno per il fratello disabile, un avvocato trevigiano che ha subito denunciato e fatto partire le indagini da parte della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Treviso che, grazie ai loro accertamenti sono stati ricostruiti tutti gli ammanchi dal conto del fratello disabile. Nel corso delle indagini è emersa anche la mancanza dei rendiconti delle spese sostenute per conto dell’invalido, le quali per legge, devono essere periodicamente trasmesse al Giudice Tutelare che ne valuta la legittimità, facendo diventare il fratello disabile debitore di 41mila euro nei confronti della Casa di riposo che lo ospitava. L’indagato è stato rinviato a giudizio per peculato e il processo è attualmente in corso.
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