Treviso (venerdì, 14 febbraio 2025) – Il settore manifatturiero artigiano in provincia di Treviso sta attraversando un periodo difficile, con un aumento del 21,3% delle ore di cassa integrazione tra il 2023 e il 2024. Secondo i dati dell’Ente Bilaterale Nazionale Artigianato Veneto, le ore complessive sono passate da trecentododici mila nel 2023 a quasi trecentosettantanove mila nel 2024, con un incremento di circa sessantasei mila ore. Anche il numero di giornate di cassa è aumentato, toccando il tetto di cinquantaduemila.
Di Mirko Aglianò
Le domande di cassa integrazione presentate dalle imprese manifatturiere artigiane sono aumentate da poco meno di duemiladuecento nel 2023 a oltre duemilaseicento nel 2024, coinvolgendo un numero crescente di lavoratori: diciottomila, con un più cinquemila circa rispetto ai dodici mesi precedenti. Luca Frare, presidente CNA Treviso, lancia l’allarme: “Questi dati evidenziano un forte rallentamento del comparto manifatturiero artigiano, dovuto al calo delle commesse. Il 2025 è iniziato con ulteriori segnali preoccupanti, tra cui il caro energia (+50% in meno di un anno) e l’aumento dell’IRAP in Veneto. Inoltre, la crisi del mercato tedesco e il possibile aumento dei dazi da parte degli USA rischiano di danneggiare ulteriormente il settore.”
Per fronteggiare questa crisi, CNA Treviso chiede in primis, lo sblocco rapido dei fondi PNRR per la Transizione 5.0 (quindici miliardi di euro per l’innovazione), e la riduzione del carico fiscale sulle PMI. Altro punto fortemente caldeggiato è la richiesta di interventi governativi per contenere il caro energia. “Le piccole imprese stanno soffrendo per la burocrazia e i costi sempre più alti. Servono misure concrete per sostenere un settore fondamentale per l’economia italiana”, conclude Frare.
Tag: cassa integrazione, manifattura Last modified: Febbraio 14, 2025