SPRESIANO (28 marzo 2024) – La comunità di Spresiano è ancora sotto shock per la tragica morte di Andrei Perepujnii, un operaio moldavo di 31 anni, avvenuta il 16 gennaio 2023 all’interno della cava di ghiaia di proprietà della famiglia Mosole. Ora, dopo mesi di indagini, la Procura si prepara a chiedere il processo per Remo Mosole, 90 anni, presidente del consiglio di amministrazione della società, e i suoi figli, Mara e Rudy, per omicidio colposo e violazione delle norme sulla sicurezza.
di Francesco Catania
La vicenda, che ha scosso profondamente la comunità locale, è arrivata a una svolta decisiva con la conclusione delle indagini. Il procuratore Massimo De Bortoli si appresta a presentare le accuse nei confronti dei Mosole, accusati di negligenza e mancata adozione delle misure di sicurezza necessarie all’interno della cava.
La perizia tecnica della difesa, tuttavia, ha sollevato delle contestazioni rispetto alle conclusioni della Procura, sostenendo che il nastro trasportatore coinvolto nell’incidente era stato revisionato di recente e che la tragedia non è stata causata da un malfunzionamento della macchina.
Secondo la ricostruzione degli eventi, Perepujnii si era accorto di un’anomalia nella produttività dell’impianto e si era avventurato da solo in una zona pericolosa per verificare il problema. Tuttavia, mentre si trovava sul cumulo di ghiaia, è rimasto intrappolato nella bocchetta di scarico, venendo schiacciato e soffocato dalla ghiaia che si è riversata su di lui.
La famiglia di Perepujnii, che è stata risarcita integralmente per il tragico evento, ha scelto di non presentarsi come parte civile nel processo imminente. Nel frattempo, Remo Mosole, nonostante le accuse pendenti, si dichiara innocente e afferma di avere la coscienza tranquilla.
“Tutto ciò è stato un tragico incidente, ma sono sicuro di non avere alcuna responsabilità”, ha dichiarato Mosole. “Confido nella giustizia e spero che la legge faccia il suo corso senza penalizzare gli imprenditori che vogliono solo creare lavoro per la comunità”.
