Written by 8:52 am Treviso, Cronaca

Tragedia a Venezia: chef trovato morto nella sua camera d’albergo

La famiglia di Michele Prevedello non aveva sue notizie da diversi giorni, e anche i gestori dell’hotel veneziano dove lavorava come assistente in cucina erano preoccupati per la sua assenza. Così, mercoledì 5 giugno, durante l’ora di pranzo, hanno inviato qualcuno a controllare il suo stato di salute, ma Michele, chef 45enne originario di Pieve del Grappa, non si trovava nella sua stanza d’albergo.

di Daniele Hemmanuel Pitzalis

Quando la porta è stata finalmente aperta, il personale dell’hotel ha scoperto una scena tragica: il corpo di Michele giaceva a terra, ormai privo di vita. Saranno necessari esami medici approfonditi, tra cui probabilmente un’autopsia, per stabilire con precisione il momento e la causa della morte di Michele, molto conosciuto nel suo paese natale, Fietta. Si sospetta che un malore improvviso, forse un attacco cardiaco, sia stato fatale per lui. I primi a essere informati della terribile notizia sono stati i familiari: la madre Maddalena, vedova da quattro anni, il fratello Dario e la sorella Sara.

«Siamo tutti sotto shock – ha dichiarato Davide Michelon, vicesindaco di Pieve del Grappa e grande amico di Michele, che ha visitato la famiglia la mattina successiva – è una notizia che nessuno riesce a credere». Diplomato all’istituto alberghiero “Giuseppe Maffioli” di Montebelluna, Michele aveva subito iniziato a collezionare esperienze lavorative significative, anche all’estero. Negli anni si era affermato come uno chef di alto livello, con una carriera culminata nella posizione di Executive Chef al Park Hyatt di Hyderabad in India, dopo 19 anni di esperienza in vari hotel e ristoranti in Toscana. Nel 2017 aveva vissuto un’esperienza straordinaria partecipando alle olimpiadi dei giovani chef, rappresentando con orgoglio il nostro paese. «Era senza dubbio uno dei migliori nel suo campo – ricorda commosso Michelon – ma la qualità che lo rendeva veramente amato da tutti era la sua umiltà. Era un “gigante buono”, con una presenza imponente ma modi gentili ed educati. Nella frazione di Fietta era molto apprezzato per il suo impegno nelle associazioni locali, in particolare con il gruppo Alpini di Pieve, che supportava sempre durante le manifestazioni».

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Last modified: Giugno 7, 2024
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