Written by 8:02 am Vittorio Veneto, Cronaca

Restauro della Sala comitale degli Stemmi del Castello di San Martino

VITTORIO VENETO (sabato 22 giugno 2024) – Il Castello di San Martino di Vittorio Veneto ha visto rinascere la Sala comitale degli Stemmi, rinnovata grazie a un restauro accurato. Sorprendentemente, esiste una sala simile nella Città del Vaticano: la Loggetta del cardinal Bibbiena al terzo piano del Palazzo Apostolico. Questo dettaglio poco noto è emerso durante l’inaugurazione ufficiale dei restauri della Sala, avvenuta nel pomeriggio di venerdì 21 giugno.

di Francesco Catania

Don Mirco Miotto, incaricato diocesano dell’Ufficio per l’Arte Sacra e i Beni culturali Ecclesiastici, ha illustrato la storia della sala comitale, inizialmente una sala del trono nel castello medievale. Lo stemma dei Da Carrara, risalente al Trecento, testimonia questa antica funzione. A fine Cinquecento, su iniziativa del vescovo veneziano Marcantonio Mocenigo, la sala fu ristrutturata. Nel 1585, un autore sconosciuto, forse il Pozzoserrato, realizzò una volta a botte con grottesche, secondo la moda artistica dell’epoca di recuperare lo stile classico. Inizialmente una sala d’armi, dal 1942 è conosciuta come “salone degli stemmi” grazie alla decisione del vescovo Beccegato di rappresentare gli stemmi dei vescovi di Ceneda. Gli stemmi successivi si trovano nel salone del vescovado e nell’atrio della cappella di San Martino.

Durante la cerimonia, il vescovo di Vittorio Veneto, monsignor Corrado Pizziolo, ha accolto i partecipanti, tra cui rappresentanti delle istituzioni vittoriesi e delle diocesi vicine. L’evento è stato arricchito dalle esecuzioni musicali di brani veneziani per fiati, liuto e arpa, con la maestra Tullia Larese. Paola Brunello, docente di Lettere a Belluno e membro della commissione scientifica dell’Istituto Beato Toniolo, ha illustrato la ricca storia culturale e artistica del Rinascimento in Italia e nel Veneto, citando figure illustri che frequentarono il Castello di San Martino.

Il vescovo Mons. Pizziolo

Cristina Falsarella, direttrice dell’Ufficio diocesano per l’Arte Sacra e i Beni culturali Ecclesiastici e componente della commissione scientifica IBT, ha descritto le grottesche della volta della sala e ha sottolineato come il restauro ne abbia preservato la bellezza e l’originalità. È stata proprio Falsarella a notare l’analogia tra la Loggetta del cardinal Bibbiena in Vaticano e la Sala comitale del castello vittoriese. Andrea Sossai della ditta Diemmeci ha spiegato i dettagli tecnici del restauro, in particolare la risoluzione dei problemi di umidità delle pareti e il recupero della volta.

La docente e ricercatrice Paola Brunello

Il vescovo Pizziolo ha concluso l’evento lodando il lavoro svolto e riflettendo sul valore storico ed ecclesiale degli stemmi episcopali. Don Miotto ha ringraziato la Banca Prealpi SanBiagio per aver finanziato gran parte del restauro, dimostrando ancora una volta la sua attenzione per il patrimonio artistico locale. Jane Uliana, direttrice della Casa di Spiritualità e Cultura “San Martino di Tours”, ha espresso gratitudine a tutti i collaboratori che hanno reso possibile il restauro e l’evento.

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Last modified: Giugno 22, 2024
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