Treviso (Domenica, 6 Aprile 2025) — I produttori delle aziende trevigiane di Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene DOCG, erano preparati ormai alla conferma dei dazi imposti dal Presidente Usa Donald Trump: la preoccupazione è normale, ma la fiducia sulla qualità dei propri prodotti vince.
di Melania Pulizzi
I dati legati all’anno passato 2024, hanno testimoniato un’esportazione del 42%, ovvero 90 milioni di bottiglie di vino, ma solo il 5% ha raggiunto gli Usa, che adesso dovranno pagare caro il vino veneto: una bottiglia che veniva venduta tra i 22 e i 33 dollari ad una fascia di pubblico medio alta, ora aumenterà di 4 o 5 dollari, spostando l’acquisto per lo più ai clienti di fascia superiore. Le bollicine venete sono un prodotto ineguagliabile e irriproducibile altrove, quindi le richieste dei mercati, oltre a quello americano, continueranno ad esserci; il Consorzio Vinicolo si è infatti attivato da tempo nel creare una rete a livello europeo di enoteche specializzate a servire il Prosecco trevigiano, anche in città di lusso come Parigi, Zurigo, Vienna, Londra e Cracovia; queste le parole di Diego Tomasi, Direttore del Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG: “Il mercato del consumatore italiano in America è ben presente, in quanto i circa 20 milioni di italiani che vivono in America continuano a considerare il vino della propria terra natia un elemento principale a tavola. Già dallo scorso anno, ma soprattutto da quest’anno 2025, vorremmo cominciare ad esplorare il mercato canadese, che si presenta come promettente, maturo e con il quale potremmo andare a sostituire parte di ciò che andremo a perdere con gli Usa. Tutti i valori materiali e immateriali che si trovano in una bottiglia di Prosecco DOC, non possono essere in una bottiglia di vino della California”.
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