SPRESIANO (giovedì 2 maggio 2024) – I consiglieri regionali del Partito Democratico, Anna Maria Bigon e Andrea Zanoni, lanciano l’allarme sul disavanzo della Pedemontana Veneta, evidenziando le gravi conseguenze che potrebbe avere sul bilancio della Regione Veneto e, di conseguenza, sui servizi fondamentali come la sanità e il sociale.
di Francesco Catania
Bigon e Zanoni esprimono preoccupazione per l’andamento degli incassi dai pedaggi della Pedemontana, che si prevede ammontino solo a circa 80 milioni di euro all’anno, rappresentando circa un quarto del canone di concessione annuo di 300 milioni di euro che la Regione si è impegnata ad assicurare al concessionario Sis. Questa differenza di 220 milioni di euro all’anno, per un totale di 8,5 miliardi di euro nell’arco dei 39 anni di concessione, solleva interrogativi su quali politiche potrebbero essere sacrificate per coprire questo gap finanziario.
I due consiglieri evidenziano il rischio che infrastrutture come la Pedemontana, realizzate in project financing, diventino un buco nero per le finanze regionali, mettendo a rischio comparti vitali come la sanità, l’istruzione e la sicurezza stradale. Aumentare le tariffe pedaggiere potrebbe aggravare la situazione, riducendo ulteriormente l’utilizzo dell’infrastruttura.
Bigon e Zanoni sottolineano l’urgenza delle richieste provenienti dal territorio per risorse destinate alle case di riposo e al settore della non autosufficienza, già in gravi difficoltà. Chiedono alla Regione di aprire un tavolo di confronto con il concessionario privato della Pedemontana per rivedere la convenzione, considerando le inadempienze e i ritardi nell’esecuzione dell’opera.
L’obiettivo è tutelare i cittadini veneti e garantire la sostenibilità del bilancio regionale, evitando drastiche riduzioni nei servizi essenziali. La situazione richiede un intervento tempestivo per gestire le conseguenze finanziarie e per assicurare la continuità dei servizi fondamentali per la comunità.
Last modified: Maggio 2, 2024