Written by 3:46 pm Treviso, Cronaca

“Omicidio Premeditato” il verdetto sul femminicidio di Vanessa Ballan

Treviso -il magistrato Michele Permunina indaga sul femminicidio di Vanessa Ballan, la 26enne uccisa a coltellate il 19 dicembre scorso nell’abitazione a Riese Pio X, da Bujar Fandaj, abitazione che condivideva con il compagno, Nicola Scapinello, e il figlioletto di 5 anni.

di Domizia Di Crocco

Bujar avrebbe ripercorso la storia con Vanessa e soprattutto avrebbe dato una versione diversa dall’ipotesi accusatoria su cui sta lavorando la Procura, quella cioè dell’omicidio premeditato dal fatto che il 40enne, un artigiano edile di origine kosovara, sarebbe venuto a conoscenza che la Ballan era incinta del proprio compagno e non quindi non avrebbe mai assecondato il desiderio di Fandaj di lasciarlo e andare a vivere con lui.

Nello scritto il 40enne avrebbe detto di non aver voluto uccidere Vanessa, di essere arrivato alla casa di Spineda con gli attrezzi con cui avrebbe scassinato una porta finestra perché evidentemente sapeva che la donna non gli avrebbe aperto e di essersi presentato per arrivare ad un definitivo chiarimento. Poi sarebbe successo qualche cosa: forse una discussione fra i due che ha acceso gli animi e a quel punto l’artigiano avrebbe afferrato il coltello (con sopra il nome della sua attività, ritrovato dopo il femminicidio lavato in maniera approssimativa dentro ad un lavandino) e colpito per sette volte la giovane. Due colpi sono quelli che alla fine risulteranno, in particolare quello che le avrebbe trapassato il cuore.

La cronologia degli eventi presentata al pm da Bujar è ricca di particolari e la sua versione dei fatti sembra non coincidere con quella fatta dagli inquirenti. Secondo le indagini dall’estate scorsa la vittima avrebbe interrotta la relazione clandestina con il kosovaro – andata avanti per oltre due anni – e a quel punto di Fandaj avrebbe iniziato a perseguitarla.

Nel merito dei dispositivi di Vanessa e Bujar sono ancora in attesa di essere esaminati. Il cellulare della donna (se si escludono le chiamate fatte e ricevute) sarebbe praticamente inutilizzabile dal momento che i messaggi scambiati attraverso whatsapp sono stati tutti cancellati e non sarebbe possibile il loro recupero. Ma i telefonini di Bujar sono stati sequestrati prima che il kosovaro avesse avuto modo di farli sparire. Proprio i suoi contatti con Vanessa sarebbero uno dei punti più importanti della memoria difensiva ed è anche uno degli elementi su cui il kosovaro conta per alleggerire la propria posizione.

Il magistrato sta ora predisponendo le verifiche, sia con attraverso l’analisi dei cellulari che raccogliendo le testimonianze delle persone indicate dal 40enne, per confutare se quello che dice l’omicida corrisponda o meno alla verità.( Fonte, Treviso notizie)

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Last modified: Marzo 14, 2024
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