Conegliano, 15 Maggio 2024 – Sembrano stringersi le maglie della rete attorno ai presunti responsabili dell’omicidio di Margherita Ceschin, la 72enne uccisa nella sua abitazione di Conegliano lo scorso 23 giugno. La Procura ha infatti depositato presso il Tribunale del Riesame di Venezia un fascicolo ricco di nuovi elementi di prova che scagionerebbero ulteriormente il ruolo di Enzo Lorenzon, ex marito della vittima e presunto mandante del delitto, e dei suoi complici.
di Daniele Hemmanuel Pitzalis
Tra le nuove prove spicca il contenuto di un messaggio che Sergio Lorenzo, uno degli esecutori materiali dell’omicidio, avrebbe tentato di inviare a Lorenzon nel corso della scorsa estate. Nel messaggio, Lorenzo si dichiarava fedele all’imprenditore agricolo e gli chiedeva un aiuto economico per le spese legali. Il messaggio, tuttavia, non giunse mai a destinazione, venendo intercettato dagli inquirenti. Un altro elemento chiave è rappresentato da alcune intercettazioni telefoniche tra Kendy Maria Rodriguez, compagna di Jeol Lorenzo (altro presunto complice), e il cognato di quest’ultimo, Emerson Luciano Lorenzo. Nelle conversazioni, i due discutono del compenso promesso da Lorenzon a Sergio per l’omicidio: un milione di euro e alcuni immobili nella Repubblica Dominicana. Emerson esprime inoltre preoccupazione per la salute di Lorenzon, definendolo un “vegetale” e ipotizzando un suo imminente malore.
Alla luce di queste nuove prove, la difesa di Lorenzon e Guzman ha deciso di rinunciare al Riesame in programma per oggi, 15 Maggio. “La scelta è ponderata”, ha spiegato l’avvocato Fabio Crea, legale di Lorenzon e Guzman. “Riteniamo che la valutazione dell’impianto accusatorio debba essere fatta dai giudici di merito nel corso del processo, senza il condizionamento del Riesame”.
Secondo la Procura, il movente dell’omicidio sarebbe da ricercarsi nella profonda acrimonia di Lorenzon verso l’ex moglie, alimentata da rancori legati alla separazione e all’assegno di mantenimento mensile di circa 10 mila euro. L’omicidio, inizialmente inscenato come una rapina, è stato eseguito con brutale ferocia: la vittima è stata prima stordita con un colpo alla testa, poi soffocata e infine ha subito lo sfondamento della gabbia toracica.
Con il deposito del fascicolo al Riesame e la rinuncia dei presunti colpevoli all’udienza, il processo per l’omicidio di Margherita Ceschin sembra avviarsi verso la sua definizione. Le nuove prove presentate dalla Procura e le strategie difensive emerse gettano nuova luce sul caso, alimentando le speranze di una rapida e giusta conclusione.
Last modified: Maggio 16, 2024