Written by 7:02 am Treviso, Cronaca

La rinascita del 50enne elettricista, dopo essere stato folgorato da 20 mila volt, grazie all’impegno del team medico

Il 29 novembre 2023, a Roncadelle di Ormelle, un elettricista di 50 anni, impiegato come manutentore in una ditta locale, ha vissuto un drammatico incidente sul lavoro presso la casa di riposo “Casa Luigi e Augusta”. Mentre svolgeva il suo lavoro all’esterno della struttura, è stato colpito da una scarica elettrica da 20mila volt. Il collega di lavoro, contitolare dell’azienda, lo ha soccorso prontamente, rianimandolo con l’aiuto di medici e infermieri del Suem 118. Successivamente, l’uomo è stato trasportato in elicottero all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso.

di Francesco Catania

L’incidente ha causato gravi lesioni in varie parti del corpo, ma grazie all’impegno e alla perizia del team medico, guidato dal dott. Giorgio Berna, direttore dell’U.O.C. di Chirurgia Plastica dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, il paziente ha avuto accesso a un intervento all’avanguardia di ricostruzione plastica. Oltre ad essere un procedimento chirurgico, è stato un viaggio verso la rinascita, alimentato dall’innovazione e dalla dedizione.

L’elettricista, professione artigiano, è stato soccorso dopo una folgorazione da 20.000 Volt. L’incidente è stato causato dal contatto con una cassetta di alta tensione, apparentemente scollegata ma in realtà collegata a un altro contatore funzionante. Si ipotizza che la conduzione abbia coinvolto ragnatele umide che intasavano i tubi sotterranei. Le condizioni del paziente erano critiche, e ha richiesto un ricovero in terapia intensiva cardiologica, seguito da consulenze neurologiche e nefrologiche, oltre a una tac cerebrale.

Dopo 48 ore di osservazione, è stato trasferito in chirurgia plastica, presentando ampie ustioni al gomito destro, spalla e cuoio capelluto. Inoltre, ha riportato alterazioni di sensibilità e motilità al nervo ulnare. Il primo intervento ha coinvolto la rimozione dei tessuti necrotici e la copertura con membrane bioingegnerizzate. Successivamente, è stato necessario un secondo intervento di ricostruzione, con riparazione del “buco” sul cuoio capelluto e spalla, utilizzando lembi locali e una ricostruzione del gomito destro con un lembo microchirurgico prelevato dalla coscia.

L’intera procedura in sala operatoria è durata dieci ore. Attualmente, il paziente è a casa, in buone condizioni, con tutte le ferite e le perdite di sostanza completamente guarite. Sta seguendo un percorso di riabilitazione per il completo recupero della funzionalità dell’arto.

Francesco Benazzi, direttore generale dell’Ulss 2 Marca trevigiana, ha sottolineato l’importanza del lavoro del dott. Berna e del suo team, oltre a elogiare i colleghi di altri reparti coinvolti nella storia. Questo caso di successo è una testimonianza del potere dell’innovazione e della dedizione del personale sanitario nell’aiuto al prossimo, anche nelle situazioni più difficili.

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Last modified: Marzo 1, 2024
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