Written by 7:10 am Treviso, Cronaca

Farmacista a giudizio per traffico di sostanze dopanti: nuovi sviluppi nel caso “La Paesana”

Farmacista rinviata a giudizio nel caso “La Paesana” sul traffico di sostanze dopanti
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Il processo a Valentina Alessi Battaglini, ex direttrice di una farmacia a Castagnole, è stato fissato per febbraio 2025. L’accusa riguarda il suo presunto coinvolgimento in un centro di approvvigionamento di sostanze dopanti. Nel frattempo, altre due persone coinvolte hanno risolto la loro situazione legale attraverso riti alternativi.

Il personal trainer di 37 anni, Pietro Munisteri, e sua madre Anna Maria Taormina, di 62 anni, entrambi residenti a Montebelluna, erano accusati di illecita importazione e commercializzazione di medicinali vietati, tra cui il noto “Nandrolone”.

di Francesco Catania

Avevano anche l’accusa di somministrazione e commercializzazione di medicinali scaduti o imperfetti, falsificazione di prescrizioni mediche, esercizio abusivo della professione sanitaria ed assunzione di farmaci vietati. Entrambi hanno optato per riti alternativi. Munisteri ha patteggiato una pena sostituita da lavori socialmente utili e l’obbligo di dimora in Sicilia. Sua madre ha ricevuto una condanna sospesa.

Il giudice istruttore, Piera De Stefani, ha rinviato a giudizio Valentina Alessi Battaglini. Il processo inizierà nel 2025. Si presume che la farmacia da lei diretta fosse coinvolta nell’approvvigionamento di sostanze illecite utilizzate da circa 50 persone, principalmente bodybuilder, in 37 province italiane.

La storia coinvolge anche altre tre persone: Paolo Morsoletto e la figlia Natasha Battistella, titolari di una tipografia a Montebelluna dove venivano stampate prescrizioni false, e Alessandro Prato, un “grossista”. Questi tre hanno chiesto e ottenuto la messa alla prova.

Il caso, noto come “La Paesana”, risale al 2021 ed è stato condotto dai carabinieri del Nas di Treviso e dai militari della compagnia di Agrigento. Durante l’indagine, sono stati sequestrati farmaci del valore di 103mila euro, e sono stati coinvolti 65 individui. L’inchiesta ha rivelato rotte internazionali di approvvigionamento di farmaci vietati attraverso chat e social network, coinvolgendo cittadini stranieri.

Le indagini hanno svelato la vendita di prodotti dopanti attraverso prescrizioni mediche false, e la perquisizione ha portato al sequestro di farmaci dopanti, ricette contraffatte, denaro contante, flaconi vuoti, etichette di preparazioni farmacologiche, e altro materiale rilevante. La madre e il figlio sono stati sorpresi mentre tentavano di spedire prescrizioni mediche false. La coppia gestiva un illecito commercio di prodotti farmaceutici dopanti utilizzando metodi fraudolenti.

Il processo in corso getta luce sulla complessità delle reti coinvolte nel traffico di sostanze dopanti, evidenziando la necessità di una stretta sorveglianza e azioni preventive per contrastare tali attività illegali e proteggere la salute dei nostri cittadini.

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Last modified: Febbraio 23, 2024
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