Treviso (Sabato 8 Marzo 2025) — Nel pomeriggio di ieri, Venerdì 7 Marzo, Umberto Coghetto, un giovane artigiano di 27 anni residente a Nervesa della Battaglia (TV), è morto presso l’azienda agraria Tocchio nel padovano dove, mentre montava una tensostruttura, ha accidentalmente urtato i cavi dell’alta tensione. Nonostante la tempestività dei soccorsi per il ragazzo purtroppo non c’è stato nulla da fare.
di Melania Pulizzi
Il Segretario Generale della Cgil di Treviso, Mauro Visentin, stringendosi al dolore della famiglia, esprime parole di sconforto e indignazione per quanto accaduto: “Non si può morire sul lavoro a 27 anni. Non si può morire sul lavoro. Un altro trevigiano ha perso la vita e continua così, con questa morte orribile, lo spietato bagno di sangue che ci fa tutti inorridire. Vittime, tragedie di famiglie e comunità che si consumano sotto i nostri occhi nel silenzio. Sì, perché l’inerzia delle istituzioni e delle rappresentanze industriali non colma i vuoti sul fronte della prevenzione degli incidenti sul lavoro e sul fronte dell’inasprimento delle pene. Il sindacato, che oggi si stringe ancora una volta ai familiari e ai colleghi nell’esprimere il più profondo cordoglio, non smetterà mai di denunciare che manca un’azione forte e concreta per la sicurezza e la salute nel lavoro”. Anche il Segretario Generale della Cisl Belluno-Treviso, Francesco Orrù, si unisce a quanto detto dal Segretario Visentin: “Siamo per l’ennesima volta di fronte a una tragedia che ci colpisce profondamente. L’infortunio mortale sul lavoro di oggi ci ricorda, ancora una volta, quanto sia fondamentale mettere al centro della nostra azione la sicurezza e la protezione di chi lavora. Esprimiamo solidarietà e condoglianze alla famiglia della giovane vittima. Non possiamo più permettere che il lavoro diventi sinonimo di morte. È urgente che le istituzioni, associazioni imprenditoriali e sindacati dei lavoratori si impegnino concretamente ancora di più per prevenire queste tragedie, garantendo ambienti di lavoro sicuri, investendo sulla cultura della sicurezza, sulla formazione, rafforzando i controlli e le misure di sicurezza per tutelare la vita e la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici. La Cisl continuerà a lottare per una cultura della sicurezza che non faccia mai più perdere una vita sul posto di lavoro». Prosegue con parole di vicinanza e rammarico anche il Segretario Generale di Uil Veneto, Roberto Toigo, con la convinzione che fare di più è possibile: “La firma del Piano Strategico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro non era un capriccio: occorrono tutti gli strumenti possibili per fare formazione, informazione, controlli, ispezioni, occorre tenere altissima l’attenzione su questo tema, occorre instillare una cultura della sicurezza a tutti i livelli. L’incidente mortale accaduto nel padovano e che ha coinvolto il titolare di una impresa trevigiana è un tragico richiamo alla necessità di fare di più. Ci stringiamo alla famiglia e ai colleghi della vittima e chiediamo che il nuovo Piano diventi subito operativo”.
Tag: cronaca treviso, morti bianche, morti sul lavoro Last modified: Marzo 8, 2025