Treviso, 13 maggio 2024 – Le Fiamme Gialle di Treviso hanno scoperto un emporio che per oltre 10 anni ha evaso le tasse utilizzando il collaudato schema delle “imprese apri e chiudi”. I quattro amministratori stranieri che si sono succeduti alla guida dell’attività, specializzata nella vendita di articoli per la casa, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, omessa dichiarazione e utilizzo di fatture false.
di Daniele Hemmanuel Pitzalis
L’emporio, con un fatturato annuo di circa 1,5 milioni di euro e 15 dipendenti, cambiava nome e partita IVA ogni volta che accumulava debiti con l’erario. In questo modo, i debiti rimanevano a carico della “vecchia” società, mentre la nuova poteva ripartire senza il peso delle pendenze tributarie. L’operazione avveniva attraverso la cessione del ramo d’azienda a un nuovo soggetto giuridico, che di fatto era lo stesso emporio con una nuova identità.
Le indagini sono partite da una verifica fiscale su una società che, nel 2020, aveva ceduto il ramo d’azienda a un nuovo soggetto dopo aver accumulato 430mila euro di debiti fiscali. Gli approfondimenti hanno permesso di ricostruire il meccanismo fraudolento e di identificare i quattro amministratori responsabili. Il Gip del Tribunale di Treviso ha disposto il sequestro preventivo di beni per un valore di circa 300mila euro, corrispondente alle imposte evase. Tra i beni sequestrati, disponibilità finanziarie, due immobili nel Veneziano, due autovetture e una partecipazione societaria in un’impresa del Veronese.
L’operazione della Guardia di Finanza mira a tutelare gli operatori economici onesti che rispettano le regole. Il ricorso sistematico a imprese “di comodo” permette di praticare prezzi più bassi a danno di chi opera correttamente, che è costretto a sostenere costi maggiori.
L’azione delle Fiamme Gialle contribuisce a creare un mercato più equo e trasparente, dove la concorrenza si basa sul merito e non sull’evasione fiscale.
Last modified: Maggio 13, 2024