Politica, Italia ( sabato 13 aprile 2024) – Il digitale ha potenziato le funzioni di vigilanza e sorveglianza, portando crescenti preoccupazioni sulla questione privacy.Oggi elaborare i dati, oppure monitorare con i dispositivi interconnessi, è un gioco da ragazzi per le autorità nel recepire e analizzare dati personali.
di Domizia Di Crocco
Il risultato è un notevole rischio nell’utilizzo di informazioni .A tal senso è indispensabile regolamentare l’accesso ai dati applicando misure adeguate per garantire la privacy dei cittadini.
È notizia fresca il disegno di legge, a firma Pierantonio Zanettin (Forza Italia) e Giulia Bongiorno (Lega), che fa del sequestro dei device in caso di indagini penali, una faccenda complicata facendolo pur incluso nel regime previsto per le intercettazioni. Aspettiamo il verdetto della Camera per l’approvazione del testo per renderla definitiva a modifica del codice di procedura penale: il giudice deciderà sul sequestro degli smartphone e non più il pubblico ministero.
Il testo del disegno di legge mira a bilanciare le esigenze investigative con la protezione dei diritti fondamentali dei cittadini. La novità è la necessità di autorizzazione da parte di un giudice per il sequestro dei dispositivi informatici.
Per urgenze, il pubblico ministero procede al sequestro temporaneo, dietro l’approvazione giudiziaria rapida, con rigore e attenti riesami delle perquisizioni informatiche a tutela dei diritti degli indagati e dei terzi coinvolti.
I difensori potranno duplicare i dati ed esprimere le loro osservazioni prima del processo dando la priorità alle informazioni più importanti , garantendo che le comunicazioni siano secondo legge.
Soddisfatti per l’approvazione del disegno di legge che disciplina la privacy Maurizio Gasparri, Zanettin , Carlo Nordio , tutti esponenti del Governo centro destra.
Questa affermazione evidenzia la crescente consapevolezza riguardo alla centralità dei dispositivi digitali nella vita quotidiana e nelle indagini penali.
Il Movimento 5 Stelle, dopo i durissimi interventi dell’ex pm di Palermo Roberto Scarpinato, ha votato contro. Il Pd invece si è astenuto.
Tuttavia, rimane prioritario la presenza di un equilibrio tra il dovere di combattere il crimine e rispettare i diritti individuali: richiede un costante dialogo tra tutte le parti interessate.
Approvare la modifica legislativa porterà un consolidamento della salvaguardia dei diritti fondamentali dei cittadini.
Tag: privacy
Last modified: Aprile 13, 2024