Treviso (Domenica, 13 Aprile 2025) — Arrestato uno studente universitario che risiedeva nel Comune di Conegliano in Provincia di Treviso, accusato di avere allestito in casa un vero e proprio laboratorio, il primo e il più grande d’Italia, per la produzione di sostanze stupefacenti.
di Melania Pulizzi
Grazie alle indagini condotte dalla Polizia di Stato, lo studente di 23 anni di Conegliano (TV) è stato rintracciato all’Università di Trieste nel corso di una lezione per poi essere arrestato, mettendo fine alla tratta che aveva organizzato con un collega 22enne di Novara, già preso a Marzo. Secondo gli inquirenti, lo studente di Conegliano gestiva un sito internet per la vendita di prodotti chimici, poi chiuso dopo l’arresto dell’amico piemontese, tra l’altro figlio di una famiglia benestante. Nell’abitazione del giovane trevigiano, sono stati sequestrati precursori chimici utilizzati per produrre droghe sintetiche, acquistati sul mercato nero online, oltre ad un impianto di distillazione, un microscopio scientifico, una grossa cappa aspirafumo per evitare il diffondersi dell’odore della cottura delle sostanze, e così via. Insomma una “fabbrica casalinga” di droga che faceva guadagnare soldi non solo ai due giovani studenti, ma anche a due cittadini nigeriani di 37 e 42 anni, che spacciavano indisturbati cocaina ed eroina nel Comune di Conegliano. Un piano che gli agenti della Polizia seguivano dallo scorso autunno e dal quale sono riusciti a intercettare una folta documentazione in merito alla consegna dello stupefacente ad automobilisti appostati in attesa degli spacciatori che, una volta giunti all’appuntamento, estraevano dalla bocca le dosi e le consegnavano dal finestrino ai loro clienti, nei pressi di scuole, oratori e campi da calcio: 1,5 kg di droga è la quantità piazzata tra il 2023 e il 2024, per un giro d’affari di circa 35mila euro. Per i due spacciatori nigeriani è scattata la denuncia per spaccio e il divieto di dimora a Conegliano.
