Written by 6:34 am Treviso, Sport

Claudio Ranieri riceve il Premio “Sport e diritti umani”

La cerimonia di premiazione si è svolta oggi a Ravenna, durante la trentanovesima Assemblea generale di Amnesty International Italia. All’evento erano presenti Riccardo Cucchi, presidente del premio, Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, Luca Musumeci, presidente di Sport4Society, e Sara Gama, calciatrice e dirigente sportiva italiana, capitana della Juventus. Riccardo Cucchi ha letto la motivazione del premio: “Emblema di un calcio in cui l’etica, i valori e la lotta contro il razzismo sono importanti quanto il risultato sul campo, Claudio Ranieri ha dedicato la sua carriera a insegnare ai tifosi, ai calciatori e all’intero mondo dello sport che il rispetto è importante quanto una vittoria. Una lezione di cultura sportiva e di umanità”.

di Daniele Hemmanuel Pitzalis

Durante la cerimonia, Claudio Ranieri ha dichiarato: «Vi ringrazio per questo premio e per l’applauso, che dovrei fare io a voi ogni giorno per il tempo che dedicate a questo nobile progetto. Io faccio semplicemente ciò che mi hanno insegnato i miei genitori: rispettare tutti. Grazie ad Amnesty International Italia per il suo impegno e per avermi conferito questo premio, anche se dovremmo essere noi a premiare voi. Ritengo che il calcio sia un potente strumento educativo e che debba insegnare alle future generazioni una competizione avvincente e leale. Speriamo che un giorno si possa eliminare il razzismo e le disuguaglianze». Il premio è stato consegnato durante un dibattito sul razzismo nello sport, dove Sara Gama, Claudio Ranieri e Riccardo Cucchi hanno discusso delle sfide attuali e delle strategie per combattere il razzismo dentro e fuori dal campo.

Sara Gama ha consegnato il premio a Claudio Ranieri, commentando: «Grazie per avermi invitato. Seguite temi molto importanti e sono felice di essere qui e di aver avuto l’opportunità di premiare un grande allenatore. Mi auguro che nel calcio femminile arrivino professionisti come lui, capaci di fare la storia. Personalmente, ho subito discriminazione sui social. Purtroppo, l’ignoranza alimenta il razzismo. La mancanza di opportunità uguali è discriminazione. Dobbiamo combatterla non solo nel calcio, ma anche nella società, perché l’una riflette l’altra».

4o

Condividi la notizia:
Last modified: Giugno 3, 2024
Close