La produzione di Prosecco Doc ha subito una diminuzione del 3,5% nel 2023 rispetto all’anno precedente, tuttavia, il fatturato è rimasto invariato grazie a un aumento del 7% dei prezzi di vendita. Nonostante questa situazione, attualmente non suscita troppa preoccupazione, anche se è necessario prestare attenzione ai cambiamenti in corso negli scenari geopolitici. Questi dati emergono dall’analisi condotta dall’Unione dei Consorzi Vini Veneti Doc e Docg (Uvive) basata sugli osservatori interni del settore.
di Francesco Catania
Il presidente dell’Uvive, Pierclaudio De Martin, sottolinea che, nonostante il notevole successo dell’export verso Stati Uniti, Inghilterra e Germania, che rappresentano da soli il 70% delle esportazioni, la dipendenza da questi tre paesi potrebbe diventare una criticità. La crisi di uno di questi mercati potrebbe destabilizzare l’intero sistema del Prosecco Doc. In un contesto di forte precarietà, De Martin sottolinea l’importanza di cercare e consolidare nuovi mercati che possano garantire stabilità al settore.
La diminuzione nella produzione è affrontata con una strategia di aumento dei prezzi di vendita, che ha contribuito a mantenere stabile il fatturato complessivo. Tuttavia, l’attenzione è rivolta soprattutto alle dinamiche geopolitiche in evoluzione e alla necessità di diversificare i mercati di destinazione per garantire una maggiore resilienza del settore vitivinicolo. La diversificazione è vista come una strategia chiave per ridurre la dipendenza dai principali mercati e affrontare le incertezze che possono emergere da crisi economiche o altri fattori esterni.
