Il derby imminente tra il Mestre e il Treviso ha suscitato un’inaspettata decisione da parte della Curva Sud “Fabio Di Maio” del Treviso: il tifo organizzato ha annunciato la sua assenza dallo stadio Baracca per sostenere la squadra biancoceleste. La motivazione dietro questa scelta radica nella delusione per il limitato numero di biglietti messi a disposizione, appena 100, a causa delle restrizioni imposte dalle autorità competenti.
Il comunicato ufficiale della Curva, dal titolo eloquente “Passano gli anni…non l’incompetenza” esprime chiaramente la frustrazione del tifo organizzato nei confronti delle decisioni adottate. Si sottolinea come, tradizionalmente, la settimana precedente al derby con il Mestre sia caratterizzata da notizie fuorvianti e provvedimenti contraddittori. Se all’andata si è assistito a continui cambiamenti di idee che hanno portato all’eliminazione delle restrizioni, al ritorno la situazione sembra essere completamente diversa, con una palese applicazione di regole differenti.
di Francesco Catania
Il comunicato prosegue evidenziando la disparità nel trattamento riservato alla tifoseria, con la concessione di soli cento biglietti per una trasferta in cui il seguito è notoriamente più ampio. In una partita di cartello, con un settore dichiarato agibile per più del doppio delle persone, questa restrizione viene interpretata come un attacco alla libertà personale. Si sottolinea come tale limitazione non sia dettata da vincoli strutturali, ma sembra essere imposta da chi non vuole assumersi la responsabilità di gestire la situazione in modo adeguato. La decisione di disertare la trasferta è stata presa in difesa di quella mentalità e attaccamento che hanno sempre spinto la Curva Sud “Fabio Di Maio” a sostenere il Treviso in ogni circostanza. La scelta di non partecipare al derby non è intesa come una resa, ma come un modo di ribadire il rifiuto nei confronti di un sistema che sembra mirare all’eliminazione della tifoseria. La Curva Sud sostiene che non partecipare significa non cedere alle provocazioni e ai sotterfugi che cercano solo di colpire.
La decisione, seppur difficile, vuole mettere in evidenza l’incompetenza degli organi preposti a garantire la sicurezza, rifiutando di sottostare a limiti ingiustificati.
Nonostante la consapevolezza che i tifosi saranno i primi a soffrirne, la Curva Sud si dichiara orgogliosa di mantenere una mentalità basata su valori di aggregazione e sull’importanza di essere un gruppo senza compromessi. La conclusione del comunicato sottolinea chiaramente: “O tutti o nessuno!”