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Nastrificio di Signoressa (TV): 40 anni di “saper fare” Made In Italy 

Treviso (Lunedì, 17 Marzo 2025) — Il Nastrificio di Signoressa è una delle aziende tessili storiche e di eccellenza del trevigiano. Nata nel 1984 dal fondatore e titolare Renato Canonico, il nastrificio è partito inizialmente come una piccola unità produttiva, che poi in 40 anni si è ingrandita fino a vantare un edificio di 3000 mq e con una 50ina di dipendenti, a dispetto della crisi del settore tessile.

di Melania Pulizzi

L’artigianalità è sempre stata il suo biglietto da visita per testimoniare la tradizione, l’esperienza e la passione all’interno dei propri prodotti rigorosamente Made in Italy. Queste le parole del titolare Renato Canonico: “Ogni tanto il grande marchio telefona e ci chiede che cosa abbiamo fatto di nuovo da potergli proporre; bisogna mettere l’entusiasmo, la voglia di divertirsi, di inventarsi ogni giorno per fare delle proposte che risultino innovative e infatti al giorno d’oggi vince la tecnologia, ma che sia spalleggiata dal know how, dal saper fare e infatti alla mia età sono ancora qua; ho ancora voglia di vedere i giovani che inseguono il lavoro, noi su 20 colloqui forse 1 lo accettiamo per fare delle prove e poi ulteriormente facciamo selezione, perché bisogna trovare quelle persone che hanno l’animo e la passione di lavorare”. Il Nastrificio è in contatto costante con gli Istituti Professionali e questa è la testimonianza molto positiva della giovane operatrice tessile Erica Guizzo: “Il nostro è un lavoro assolutamente creativo, ogni giorno una cosa nuova e questo stimola la mente. Mi hanno formata delle persone bellissime, la figlia del Signor Renato e poi a seguire tutte le altre colleghe mi sono state di aiuto”. In conclusione, anche la Responsabile Commerciale del Nastrificio, Morena Romagnoli, fa delle considerazioni in merito ai cali di fatturato e dell’esportazione riguardanti il settore tessile nazionale: “Troppa finanza e poca industria! Bisogna stimolare e mantenere il saper fare, perché qui in Italia ce né ancora tanto, basterebbe saperlo coltivare e farlo crescere attraverso l’insegnamento, la cultura e i principi corretti, senza la finanza. Portare le produzioni all’estero, a causa del costo dell’energia e del lavoro, non è una via d’uscita; il prodotto e la sua eccellenza vanno messi al centro”. 

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Tag: , , Last modified: Marzo 17, 2025
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