Treviso (Mercoledì 12 Marzo 2025) — L’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Treviso-Belluno ha elaborato i dati relativi al 4°trimestre 2024 per il settore manifatturiero ed emerge una situazione ancora troppo debole nel nostro territorio; a Belluno ancora in discesa, mentre una timida risalita si intravede a Treviso, in parte probabilmente dovuto a dei segnali di ripartenza di alcuni settori, in particolare del legno e del mobile. Persiste tuttavia la contrazione per la filiera dell’automotive e per il sistema moda.
di Melania Pulizzi
Queste le considerazioni del Presidente della Camera di Commercio di Treviso-Belluno, Mario Pozza: “I dati del quarto trimestre 2024 evidenziano per il manifatturiero trevigiano una lieve inversione di segno della produzione (+1,1%) su base tendenziale, che si estende anche agli altri indicatori, con la medesima intensità. Ma più elementi mi portano a pensare che si tratti giusto di un fuoco di paglia, sorretto da qualche settore in ripartenza (su tutti il legno arredo) ma anche da un confronto con un periodo, il quarto trimestre 2023, in cui la decelerazione del ciclo era più pronunciata. Questo mio scetticismo trova conferma nei dati relativi al manifatturiero bellunese dove la produzione resta ancora in territorio negativo (-1,1%) e si porta dietro una performance negativa anche nel fatturato e nella raccolta ordini dal mercato interno. Si registra solo una fiammata sugli ordinativi esteri, che per carità è un bene nel momento in cui sembra riguardare imprese leader dei settori chiave bellunesi (occhialeria e catena del freddo), ma anche questo dato pare poi non proiettarsi nel tempo, vista la cautela espressa dagli imprenditori per il primo trimestre 2025 proprio con riferimento alla domanda estera. Restano invariate le criticità di fondo che hanno permeato questi ultimi trimestri. In particolare, assume sempre più una valenza strutturale la crisi tedesca legata all’automotive, che muove un indotto di 400 miliardi di euro solo in Germania e che ha ramificazioni importanti qui nel nordest. Rimane in negativo anche il sistema moda. E stazionario resta l’andamento della produzione per i macchinari a conferma di come resti bassa la propensione agli investimenti. E poi è da considerare tutto quello che adesso può discendere dalla visione mercantilista della nuova amministrazione americana, nel quadro dei radicali mutamenti che stanno riguardando gli equilibri mondiali. Speriamo che l’Unione europea torni ad esprimere un’agenda politica ed economica e sostenga fattivamente, non con aggravi burocratici come ha detto Draghi, la transizione ecologica e digitale. Noi, come amministratori di istituzioni per il territorio, ce la metteremo tutta per sostenere le imprese in questa fase particolarmente complessa. Dobbiamo mettere in atto nuove strategie. Non è più sufficiente, infatti, guardare solo a nuovi mercati per il nostro export, ma dobbiamo ripensare alle nostre produzioni, orientandole verso le nuove frontiere del manifatturiero. Le nostre imprese, pur operando in settori tradizionali, possono evolversi verso nuovi modelli produttivi e innovativi. Ne sono un esempio alcune aziende dell’automotive, oggi in crisi, che hanno saputo riconvertire il proprio know-how nel settore aerospaziale. Durante il tour di Assocamerestero a Singapore, ho riscontrato un’alta considerazione per il manifatturiero italiano, con un interesse e un’attesa di collaborazioni che superano le nostre previsioni. È il momento di avere il coraggio di fare nuovi passi. La Camera di Commercio, insieme al sistema camerale e Assocamerestero è al vostro fianco per accompagnarvi in questo percorso di crescita e trasformazione”.
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