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Abiti da sposa usati: un’opportunità di risparmio e solidarietà promossa dalla Caritas di Treviso

Treviso (lunedì 17 febbraio 2025) — Gli abiti da sposa usati rappresentano una soluzione ideale per chi desidera celebrare il matrimonio senza sostenere costi eccessivi e per coloro che, ispirati dalla filosofia del “no waste”, intendono trasformare il loro giorno speciale in un’occasione di beneficenza.

Di Mirko Aglianò

Nel corso di quasi quindici anni, l’iniziativa avviata da Marta Feletto e attualmente sostenuta dalla Caritas di Treviso ha raccolto oltre duecento abiti, ognuno dei quali con una storia unica da raccontare. L’idea è nata nel 2009 quando Marta Feletto, originaria di Jesolo, ha deciso di replicare nel territorio veneto un progetto conosciuto durante il suo percorso spirituale in Umbria. «Frequentando l’Umbria – spiega Feletto – sono venuta a conoscenza di un’iniziativa avviata molti anni fa dalle suore del convento di Santa Rita da Cascia. Per il mio matrimonio ho scelto un abito usato del loro atelier e, alcuni mesi dopo, ho deciso di avviare un progetto simile anche nella nostra regione».

Il monastero di Santa Rita da Cascia, situato nel cuore degli Appennini, fin dagli anni Cinquanta ha ricevuto in dono decine di abiti da sposa come ex voto. Tali abiti non vengono accantonati, ma inseriti in un circuito di riutilizzo virtuoso. L’iniziativa consente alle spose in difficoltà economica di contenere i costi della cerimonia, evitando una spesa spesso proibitiva per un abito nuovo, e al contempo sostiene progetti di beneficenza. «Ho usufruito anch’io di questo servizio – racconta Feletto – sapendo che il ricavato del noleggio sarebbe stato destinato ai progetti del monastero. Per questo ho deciso di sviluppare un’iniziativa analoga in Veneto».

Il progetto, inizialmente avviato in collaborazione con i Padri Carmelitani Scalzi di Treviso, ha subito una battuta d’arresto a causa della pandemia, portando gli abiti a essere temporaneamente custoditi in un garage privato. Successivamente, grazie alla disponibilità della Caritas di Castagnole di Paese, il servizio ha trovato una nuova sede in un’ampia taverna privata. «Circa due anni e mezzo fa – spiega Rosella Lorenzetto, referente della Caritas – una famiglia ha offerto un locale idoneo per ospitare l’atelier. Solo tramite il passaparola, negli ultimi mesi siamo riusciti a fornire abiti a una ventina di spose. Non fissiamo un prezzo, ma accettiamo offerte secondo le possibilità di ognuno».

Le donne che si rivolgono a questo servizio hanno profili differenti. «La maggior parte sono donne italiane tra i 25 e i 35 anni, al primo o al secondo matrimonio – spiega Lorenzetto – e provengono da diverse regioni, non solo dal Veneto». L’atelier offre abiti con taglie comprese tra la 38 e la 52, disponibili in vari stili che rispecchiano le tendenze degli ultimi decenni, dai modelli più classici a quelli più originali. Le spose possono selezionare gli abiti da un catalogo fotografico e successivamente adattarli tramite una sarta di fiducia.

Le regole di utilizzo prevedono che gli abiti vengano prenotati con un anticipo massimo di sei mesi rispetto alla data del matrimonio e restituiti lavati. In un’epoca in cui il fast fashion sta rivoluzionando anche il settore degli abiti da cerimonia, questa iniziativa rappresenta una soluzione sostenibile ed etica per chi desidera un matrimonio elegante a costi contenuti. Per maggiori informazioni e prenotazioni è possibile contattare il numero: 3476028785.

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Tag: , Last modified: Febbraio 18, 2025
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