Il caso della petizione contro don Giovanni Kirshner, parroco di Santa Maria del Sile e Sant’Angelo, continua a suscitare dibattito. Un gruppo di parrocchiani ha presentato la petizione alla Curia trevigiana, chiedendo il trasferimento del parroco.
di Daniele Hemmanuel Pitzalis
Il 3 luglio, Monsignor Mauro Motterlini, vicario generale della Diocesi di Treviso, ha cercato di placare le polemiche, sottolineando l’inutilità dell’iniziativa per raggiungere lo scopo desiderato. «È impensabile che i trasferimenti dei parroci siano influenzati da petizioni popolari o richieste di gruppi di parrocchiani», ha dichiarato. Motterlini ha incontrato una delegazione dei firmatari, circa 300 persone, invitandoli a dialogare serenamente con don Giovanni e il Consiglio pastorale parrocchiale per risolvere le tensioni in modo costruttivo.
Luigi Calesso di Coalizione Civica ha commentato la situazione, richiamando alla mente una petizione simile promossa mesi fa da un leghista e sostenuta da esponenti dell’estrema destra trevigiana. Calesso ha criticato la recente petizione, che accusa don Kirshner di accogliere senzatetto nelle strutture parrocchiali, un atto definito con tono sprezzante come “reato di umanità”. Ha evidenziato come la critica miri a colpire il parroco per il suo impegno verso persone di origine straniera, sottolineando il carattere discriminatorio dell’iniziativa.
Calesso ha aggiunto che la raccolta firme e la lettera al vescovo riflettono le opinioni della destra trevigiana, che attacca chiunque promuova solidarietà e giustizia, soprattutto verso stranieri. Ha espresso la speranza che il sindaco mostri solidarietà con don Kirshner, evitando di ripetere la presa di posizione di dicembre, quando aveva definito le azioni del parroco come “politiche”. Il sindaco, che ha spesso rimarcato la gravità del problema abitativo a Treviso, dovrebbe supportare chi lavora per risolvere queste difficoltà, anziché opporsi.
Last modified: Luglio 4, 2024
