Moira Ferrari, direttrice tecnica della Palestra Gymnasium, è stata giudicata colpevole per aver schiaffeggiato una giovane ginnasta, abusando dei mezzi di correzione. Difesa dall’avvocato Luigi Fadalti, la Ferrari è stata condannata in primo grado a due mesi di reclusione, con sospensione condizionale della pena e concessione delle attenuanti generiche. Dovrà inoltre risarcire le parti lese con una provvisionale di 4mila euro, mentre l’ammontare complessivo del risarcimento sarà stabilito in sede civile. Francesco Murgia, avvocato delle parti civili, ha stimato il danno in circa 30mila euro.
di Daniele Hemmanuel Pitzalis
Il processo, conclusosi il 24 giugno, ha suscitato grande clamore sia a livello locale che nel mondo della ginnastica artistica nazionale. Nel 2017, la Ferrari era già stata sanzionata dalla giustizia sportiva con una sospensione di un mese e una multa di 300 euro, a seguito di un patteggiamento senza incolpazione per lo stesso episodio. Nonostante la condanna penale odierna, il reato si prescriverà a breve, rendendo superfluo un eventuale appello e improbabile una sanzione sportiva.
L’accusa rivolta alla Ferrari risale a sette anni fa, quando avrebbe colpito al volto una giovane atleta dopo un errore durante gli esercizi alla trave. Nonostante fosse prevista la sua testimonianza, la Ferrari ha preferito rilasciare dichiarazioni spontanee, scusandosi formalmente con la vittima e la sua famiglia. Ha inoltre criticato le testimonianze che descrivevano un metodo di allenamento basato su punizioni fisiche e umiliazioni verbali, ritenendo tali accuse infondate.
Testimonianze di altre atlete hanno descritto un ambiente di violenza e intimidazione. Una di loro ha raccontato di essere stata schiaffeggiata dopo una caduta durante un esercizio, mentre un’altra ha riferito di una barriera all’ingresso della palestra per nascondere i maltrattamenti. La terza ha parlato di allenamenti forzati nonostante un infortunio, e di minacce psicologiche continue.
Il giudice Iuri De Biasi ha respinto la richiesta di riqualificare i fatti da abuso dei mezzi di correzione a maltrattamenti, proposta dal pubblico ministero e dall’avvocato di parte civile. Ha invece disposto l’invio degli atti alla Procura per la testimonianza di Adriana Crisci, ex ginnasta nazionale, sospettata di falsa testimonianza.
Last modified: Giugno 25, 2024