Treviso – Teritorio in cui la cultura enologica è profondamente radicata, qui il vino diventa a tutti gli effetti un bene rifugio che, a differenza di altri
di Domizia Di Crocco
pleasure asset, gode di una performance finanziaria solida: per questo Aste33*, casa d’aste trevigiana, organizza da giovedì 21 a lunedì 25 marzo un long weekend dedicato al “nettare degli dei”, con la vendita telematica di 30 lotti pregiati.
Tra le bottiglie all’asta più interessanti, spiccano le annate 1995 e 1996 dello Champagne Krug, prima e unica Maison de Champagne a produrre ogni anno sin dalla sua fondazione nel 1843 soltanto Champagne de prestige: la base d’asta è 700,00 euro. Vasta la scelta di champagne di altre case produttrici francesi, da Moët & Chandon a Dom Pérignon ad Armand de Brignac, così come quella dei vini delle etichette nazionali, tra le quali spicca una bottiglia magnum di Brunello di Montalcino Docg 2018 Argiano, il miglior vino al mondo del 2023 secondo Wine Spectator, rivista americana considerata da oltre trent’anni la bibbia del vino a livello globale.
Nella regione maggior produttrice ed esportatrice in Italia, il vino non solo si fa e si vende ma anche si colleziona: lo rileva Aste33, che nell’ultimo anno rileva una crescita esponenziale dell’interesse per le bottiglie pregiate e le annate storiche. «Nel 2023 – spiega Gianluca De Stefani, cofondatore di Aste33 e responsabile dell’area mobiliare – Aste33 si è affacciata al mercato del collezionismo del vino ed ha venduto 108 lotti, rilevando che in media l’aggiudicazione è avvenuta ad un prezzo superiore del 134% rispetto alla base d’asta.
Le referenze che più hanno stuzzicato il desiderio dei collezionisti sono state uno Champagne Moët & Chandon Brut Imperial, Nabucodonosor 15 litri che ha superato i 1.500 euro e quattro confezioni di Champagne Perrier-Jouët Belle Epoque Brut Couvé 1996 e due bottiglie di hampagne Dom Pérignon Cuveè Vintage millesimato, anni 1964 e 1985, vendute a oltre mille euro. I vini francesi detengono un monopolio esclusivo, specialmente quelli di Champagne e Borgogna, e, come riscontrato negli ultimi anni sono da sempre i più richiesti sul mercato dei fine wines: la piazza trevigiana e veneta in questo non fanno eccezione. Tuttavia, nella Marca si apprezzano molto anche le eccellenze nazionali: dai veneti Amarone e Valpolicella, ai vitigni piemontesi e toscani».
Le aste del vino attraggono investitori, ristoranti di pregio e semplici appassionati, che ben sanno che i fattori da considerare all’acquisto sono molteplici: dietro alla rarità delle annate ci sono spesso eventi legati all’esclusività e alla storia di un vino.
È il caso – prosegue De Stefani – del Brunello di Montalcino Docg 2018 Argiano, eletto miglior vino al mondo del 2023 dalla rivista americana Wine Spectator, che avremo all’asta a partire da 140 euro: citata dal Carducci a fine Ottocento, Argiano è una proprietà con 57 ettari di vigneto, di cui quasi 22 destinati al Brunello e 10 al Rosso di Montalcino. La sua storia, lunga oltre 500 anni, s’intreccia indissolubilmente con quella di Montalcino.
Dal 21 al 25 marzo saranno in vendita con asta telematica altri 30 lotti: accanto al Brunello di Montalcino Docg 2018 Argiano, eletto dall’autorevole rivista americana Wine Spector “Miglior vino al mondo del 2023”, anche due bottiglie di Champagne Krug (annate 1995 e 1996), la prima e unica Maison de Champagne a produrre ogni anno sin dalla sua fondazione nel 1843 soltanto Champagne de prestige.