La crescente protesta tra i tifosi del Giorgione è diretta verso il presidente Fabio Rosin e i suoi collaboratori, in particolare il direttore sportivo Nuccio Bresolin e il vicepresidente Silvano Favarato. All’esterno dello stadio “Giuseppe Ostani”, sono stati esposti striscioni seguiti da un comunicato che denuncia la presunta rifiuto di Rosin di cedere il club e il presunto deterioramento del settore giovanile.
di Francesco Catania
Il comunicato rivela che un consorzio composto da genitori di giovani calciatori del settore giovanile e sponsor aveva proposto l’acquisizione del Giorgione al presidente Rosin circa un anno fa. Tuttavia, la proposta è stata respinta, sostenendo che l’offerta fosse troppo bassa e gli acquirenti poco affidabili. Curiosamente, il capo di questo consorzio, Francesco Saruggeri, è ora il presidente ufficiale del Treviso Calcio. Questa figura, originariamente giudicata “poco affidabile”, guida ora un progetto ambizioso con il Treviso Calcio. Inoltre, alcuni membri chiave del personale del settore giovanile del Giorgione sono stati licenziati, creando ulteriori tensioni.
Il presidente Rosin ha anche respinto recentemente un’altra offerta proveniente da un gruppo di imprenditori locali, sostenendo che l’offerta era insufficiente e le persone coinvolte non erano affidabili. La situazione ha portato a una dirigenza incapace e alla mancanza di risorse finanziarie necessarie per mantenere la società. La prima squadra è in disarray, sperimentando una crisi societaria senza precedenti, mentre il settore giovanile è in rovina, con allenatori in rivolta a causa dei ritardi negli stipendi.
Il presidente Rosin ha risposto alle accuse definendo “vergognose” le affermazioni ingiuste pubblicate contro di lui e la società. Ha sottolineato la coerenza della sua gestione rispetto agli obiettivi iniziali e ha difeso le decisioni prese per affrontare la difficile situazione economica del Giorgione. Rosin ha anche chiarito che le voci di acquisizione da parte di imprenditori erano proposte preliminari e non definitive, rifiutate in quanto non coerenti con la situazione economica della società. Ha concluso sottolineando la sua apertura a future trattative trasparenti, purché siano effettivamente vantaggiose per il Giorgione.